Inizio XIX secolo 1510 Grand Tour rinascimentale Rappresentazione della Madonna col Bambino di Giovanni Bellini detto il Giambellio, Venezia 1430-1516<p></p>
Una rappresentazione Grand Tour rinascimentale di alta qualità del XIX secolo del 1510 della Madonna col Bambino di Giovanni Bellini noto anche come il Giambellio, Venezia 1430-1516
Condizioni superbe e in una cornice dorata di alta qualità realizzata da una mano prolifica.
Olio su tela
90 x 71 cm
£ 400
Giovanni Bellini , detto anche “il Giambellino” (Venezia, 1430 circa – 1516) è uno dei grandi nomi della storia dell'arte italiana , poiché è considerato l'iniziatore del Rinascimento a Venezia . Nato in una famiglia di pittori (il padre Jacopo e il fratello Gentile furono tra gli artisti più importanti del Quattrocento veneziano), riuscì presto a distaccarsi dagli schemi tardo-gotici entro i quali si era formato per abbracciare dapprima l'arte del suo cognato Andrea Mantegna (Isola di Carturo, 1431 - Mantova, 1506), poi quello di Piero della Francesca (Borgo Sansepolcro, 1416 - 1492) e ancora quello di Antonello da Messina (Antonio di Giovanni de Antonio; Messina, 1430 – 1479), che rese la sua arte più luminosa e morbida: pronto, quindi, ad aprire la strada alla pittura tonale veneziana , che avrebbe trovato in Giorgione il suo più importante erede.
L'artista trascorse tutta la sua carriera nella Venezia della metà del Quattrocento, nel momento in cui la città, minacciata dai turchi sul dominio dei mari, aveva iniziato ad intraprendere un proprio espansionismo verso la terraferma, iniziato già agli inizi del XV secolo: importante in questo senso fu la conquista di Padova nel 1405, fatto di notevole importanza per lo sviluppo culturale e artistico di Venezia. Padova infatti aveva un'università e un ceto intellettuale più raffinato di quello veneziano, senza contare il fatto che presto avrebbe ospitato alcuni dei grandi artisti del Rinascimento toscano , come Donatello a Paolo Uccello. Gli artisti toscani inizieranno presto a lavorare a Venezia o per Venezia: la città, nella sua espansione sulla terraferma, si trovò in conflitto con la politica espansionistica del Ducato di Milano, e per arginare il pericolo milanese, Venezia si alleò con Firenze. Ben presto, quindi, i contatti politici diedero luogo anche a considerevoli contatti culturali, e tra gli artisti che soggiornarono a Venezia è necessario citare Lorenzo Ghiberti , Michelozzo, Leon Battista Alberti, lo stesso Paolo Uccello ed altri, tutti presenti in città negli anni Venti e trenta del Quattrocento, ed è possibile ipotizzare che alcune di queste presenze fossero dovute al fatto che Cosimo il Vecchio , in esilio da Firenze, dopo essere stato a Padova si stabilì per qualche tempo a Venezia e quindi alcuni artisti lo seguirono. Questo clima di fervore culturale riuscì quindi a rinnovare l'arte veneziana , allora ancora dominata dal gusto tardo-gotico, che comunque detterà le tendenze per qualche tempo: è questa però la stagione durante la quale si inaugura il Rinascimento veneziano, che riceve poi un impulso molto importante grazie al contributo dell'arte di grandi maestri come Andrea Mantegna, Piero della Francesca e Antonello da Messina. Questo è il clima in cui si muove Giovanni Bellini.
L'artista si era formato nella bottega di Jacopo Bellini, importante pittore di formazione tardogotica che aveva poi accolto alcune novità rinascimentali (nella bottega paterna era attivo anche il fratello Gentile, altro importante pittore veneziano dell'epoca). Oltre al padre, Giovanni Bellini guarda anche all'arte dei Vivarini , in particolare Antonio Vivarini, altro grande nome dell'arte veneziana del primo Quattrocento, ma decisivo per la sua formazione è l'incontro con Andrea Mantegna di cui Giovanni Bellini avrebbe anche diventare cognato (nel 1453 infatti Mantegna sposa la sorella di Giovanni e Gentile, Nicolosia ). E le prime opere di Giovanni Bellini risentono dell'influenza di Mantegna.